Oltre all'intensità dei tratti e alla
evidente differenza di altezza tra le strutture delle due
immagini di miele bio (Figg. 1-2) e quella del miele Selex (Fig.
3) ciò che distingue maggiormente le immagini è il dettaglio e
la maggiore o minore compiutezza delle forme arborescenti che le
caratterizzano. Se infatti il modulo di ciascuna di esse è
presso che identico (il che testimonia comunque per una discreta
qualità = genuinità anche per il miele Selex) nei due campioni
bio le forme appaiono complete, i "tronchi" corposi e
voluminosi, le "ramificazioni" robuste, le "espansioni fogliari"
ampie e completamente sviluppate, ben protese verso l'alto e
aperte a ventaglio. Viceversa nell'immagine del miele Selex i
tronchi appaiono brevi e rachitici, le ramificazioni contratte,
contorte e confuse, le "foglie" assai più limitate destando
un'impressione di prostrazione e di "rachitismo".
Qualche differenza di rilievo intercorre
anche tra le due immagini dei mieli bio. L'immagine del miele di
Acacia (fig. 1) è certamente meglio organizzata e più armoniosa,
oltre che più ampia ed energica. In particolare risulta
maggiormente graduale e coerente lo sviluppo l'uno dall'altro di
ciascuno degli "organi": dal tronco ai rami, alle "foglie" è un
unico gesto fluido e continuo mentre nella fig. 2 (Miele di
Millefiori) si nota una certa difformità tra gli individui con i
tronchi ora eccessivamente ampi e "svuotati", ora raccorciati e
contratti, con le ramificazioni occasionalmente carenti e le
grandi espansioni "fogliari" che sembrano dapprima "comparire
dal nulla" alla quota più elevata dei rami e quindi "ricadere" e
afflosciarsi verso il basso, come è particolarmente evidente nel
primo grande "albero" alla sinistra dell'immagine.
Maurizio Peruzzi
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